Il pescatore di storie – Raccontare Loreto

Un quartiere è come un paese dentro la città.
Un Quartiere che ‘si rappresenta’ attraverso un racconto corale.

Da un’idea progettuale di Elena Gatti
regia e drammaturgia Albino Bignamini
collaborazione artistica di Walter Maconi e Flavio Panteghini.
Per il libro omonimo, collaborazione di Enzo Catini, illustratore, artista visivo.

20 residenti del quartiere hanno partecipato a un lungo laboratorio dedicato alla memoria, all’identità “in movimento”, al passato e al presente per immaginare un possibile futuro. Storie raccolte con interviste fra i cittadini, con una particolare attenzione agli anziani testimoni di “cose lontane e sorprendenti” capaci di stupire e affascinare oggi, sono diventate drammaturgia, gesti, prove individuali e azioni collettive. Lo spettacolo, su invito della Rete Sociale di Loreto viene quindi ripreso per essere visto da più gente possibile dopo l’unica recita secca di fine laboratorio.

VENERDÌ 16 e SABATO 17/09 h 21:00
Teatro di Loreto

Largo Guglielmo Röentgen 4 – Quartiere Loreto, Bergamo
Ingresso gratuito su prenotazione
035 235039 | info@pandemoniumteatro.org

Per saperne di più…

“ABITARE LA CITTA” e “Raccontare Loreto”:

due progetti per conoscere le storie di quartiere e i suoi abitanti e per far rivivere la memoria.

SCARICA QUI IL PDF DEL PROGETTO
GUARDA QUI LE IMMAGINI DELLO SPETTACOLO FINALE: restituzione pubblica avvenuta durante la Festa di Primavera del 26 e 27 marzo 2022

Chiara Donzelli, redattrice del magazine Eppen parla di Pandemonium Teatro e dei suoi progetti per la città. Ecco l’articolo:

Da Eppen: cosa succede a Bergamo 

Pandemonium Teatro: un laboratorio per la città vista dai suoi abitanti

ARTICOLO. “Abitare la città” e “Raccontare Loreto”, due iniziative per tenere viva la memoria, conoscersi, riconoscersi e sconfiggere la paura. E intanto partono le stagioni di Teatro delle Meraviglie e Young Adult

Qui una volta c’era…” quante volte abbiamo ascoltato queste parole, immaginato ciò che ci veniva descritto e distrutto in un colpo d’occhi quanto di più moderno avessimo davanti. “Abitare la città” di Pandemonium Teatro è un laboratorio per conservare la memoria della città di Bergamo, dei suoi quartieri, attraverso i racconti di chi li ha vissuti nella quotidianità.

Tra le compagnie storiche della nostra città, Pandemonium da oltre trent’anni si occupa di Teatro Ragazzi dedicando sempre particolare attenzione alla connessione fra teatro ed educazione. La compagnia ha oggi all’attivo un numero straordinario tra spettacoli e letture per bambini e ragazzi, costruiti parallelamente all’impegno nella progettazione di laboratori dedicati a tutte le fasce di età. È così che nasce il percorso dedicato alla scoperta dei quartieri attraverso l’esperienza e le storie di vita, una sorta di raccolta della tradizione orale degli abitanti.

Raccontare Loreto

Ogni storia ha un luogo in cui si sviluppa e Pandemonium Teatro ha la sua casa nel quartiere di Loreto. Da qualche anno la compagnia, con il supporto dell’otto per mille della Chiesa Valdese che ha contributo alla realizzazione del progetto, ha scelto di provare a narrare la comunità di cui è parte. È nato così “Raccontare Loreto”, primo step di un percorso suddiviso in diverse tappe, giunto ora alla seconda fase.

Il progetto nasce dalla volontà di Pandemonium Teatro di conoscere più approfonditamente il quartiere e di farlo attraverso le persone che lo abitano. Tra gli artisti impegnati nel lavoro c’è Albino Bignamini, componente storico della compagnia: “La prima parte di questa scoperta si è basata interamente su indagine e ricerca, cercando di coinvolgere tutte le realtà presenti nel nostro quartiere, Loreto: la rete sociale, i comitati, le associazioni, fino alla croce rossa, che è punto di riferimento storico; abbiamo intervistato molte persone per raccogliere testimonianze di vita personale, tra le quali la Dottoressa Barbara Curtarelli, ricercatrice storica, che ci ha messo gentilmente a disposizione il suo prezioso testo ‘Loreto tra ieri e oggi’”.

L’idea è nata con l’intento di sviluppare nella collettività un maggior senso di appartenenza e di identificazione. In questi anni di grandi mutamenti sociali ed economici, anche il quartiere è mutato, nelle persone, negli spazi, nei tempi. E dunque raccontare queste evoluzioni, permettere alle persone delle diverse età, ceto e provenienza di conoscersi e riconoscersi, e di provare nei fatti a costruire insieme un percorso di convivenza. Conoscersi e riconoscersi sconfigge la paura, la riluttanza e insegna a rispettare la diversità.

Abitare la città

Erano gli anni ‘70. Una notte dei rumori provenienti dalla strada mi hanno svegliata. Sono andata alla finestra. C’era la nebbia e nella nebbia delle luci come dei fari si muovevano emettendo suoni laceranti. Ho pensato: sono arrivati gli extraterrestri…”, da un racconto di Giovanna.

Dopo la raccolta del materiale e interviste, è arrivato il momento di passare al secondo gradino del progetto, ovvero la parte laboratoriale. Nuovamente si tratta di un percorso dedicato alla città, con il desiderio di costruire un racconto corale da restituire alla comunità abitante.

Chiuse le iscrizioni lo scorso venti settembre, ha preso il via la fase successiva: il laboratorio, gratuito e a cadenza settimanale, che sarà condotto da Albino Bignamini, Walter Maconi e Flavio Panteghini, con la collaborazione di Filippo Ughi e Bintou Ouattara della compagnia Piccoli Idilli.

Le memorie delle presone sono un patrimonio straordinario, non appena riattivate tramite il racconto riprendono vita. Credo sia fondamentale mantenere vivi i ricordi e renderli condivisi e collettivi perché non si perdano. In qualche modo si tratta di ridare vita alla storia della città tramite le memorie dei singoli che l’hanno vissuta”, spiega Bignamini.

Il covid19 ha come sempre cambiato i piani, ma Pandemonium Teatro ha trovato una soluzione altrettanto valida: “A causa della pandemia abbiamo dovuto rinunciare all’idea di collaborare con la compagnia senegalese Ker Théâtre, che ci avrebbe guidato nella prima parte del laboratorio, per rivedere la nostra narrazione attraverso gli occhi di un’altra cultura. Non è stato possibile per diversi motivi, così abbiamo scelto di collaborare con Piccoli Idilli, compagnia lecchese con cui avevamo già un rapporto di stima e scambio”, racconta Bignamini. “Purtroppo la pandemia ha penalizzato alcune parti di questo progetto, soprattutto quelle di relazione. Avremmo voluto restituire le storie raccolte nella prima fase durante pranzi di gruppo tra condomini, ma abbiamo trovato nuovi modi e a Ker Théâtre abbiamo chiesto di costruire una narrazione artistica sul loro quartiere che potranno portare in Italia non appena sarà possibile, speriamo per la festa finale”.

Iniziato a settembre, questa seconda fase laboratoriale proseguirà fino a marzo, la terza e ultima fase consisterà in una grande festa di quartiere in cui verrà presentata la rielaborazione scenica e drammaturgica del materiale raccolto. Durante “Abitare la città” le storie degli abitanti di Loreto andranno ad intrecciarsi a quelle dei presenti al processo drammaturgico, creando un’occasione per far rivivere il passato di Bergamo rendendo i suoi cittadini narratori protagonisti.

Ecco alcune immagini dello spettacolo finale che ha coinvolto i partecipanti al progetto e che si è svolto al Teatro di Loreto il 26 e 27 marzo, in occasione della Festa di Primavera 2022

Foto a cura di Gianfranco Rota